L'archivio
Frugando nell’archivio della mia
vita ho conosciuto la scheda del mio
domani! C’era una foto in quel cassetto,
spillato alla futura sorte: era la tua!
Ho visto dolcezza infinita e serenità
negli occhi tuoi, fotografati, ed ho chiuso
l’archivio poiché la foto era tramutata in realtà
(Attilio Romano', 16-10-1991)
24-01-2005 - 24-01-2019: non ti dimentichiamo, Attilio
Le mimose di Attilio
Ci sono tanti episodi che testimoniano la generosità e la galanteria di Attilio. Uno di questi è la sua consuetudine, ogni 8 marzo, di portare le mimose a ciascuna delle proprie colleghe.
Una consuetudine proseguita da mamma Rita, che anche oggi si è presentata al centro Wind con tante mimose. Le mimose di Attilio. Di seguito il pensiero di una collega di Attilio: Oggi di questa discussa e discutibile festa, mi porto a casa l'immagine di questa piccola grande donna. E' la mamma del nostro collega Attilio Romano' che nel 2005 fu ucciso barbaramente dalla camorra a causa di un maledetto errore di persona. Ogni anno, l'8 marzo, proseguendo un'abitudine che era propria del figlio, arriva in ufficio e regala mimose a tutte noi colleghe. Quello che però ci regala è molto di più... Ci regala il suo volto segnato dalla sofferenza ma anche da una forza enorme che probabilmente nemmeno lei sapeva di avere. Ci regala quei sorrisi gentili che col tempo ha dovuto reimparare a fare. Ci regala quella "normalità" che con fatica,tenacia e amore ha cercato di ricostruire. Ci regala un esempio tangibile di dignità, coraggio e umanità. Mi porto a casa questa foto che la ritrae mentre abbraccia l'albero di mimose che abbiamo piantato nel nostro giardino in onore di Attilio. E' un abbraccio tenero, complice, affettuoso...non sta abbracciando semplicemente un albero, sta abbracciando suo figlio e tutti i figli del mondo. Grazie Donna Rita Valentina Riccio |
Miano, i colori della legalità sul muro dell’Isis Romanò
Nuovi vivaci colori sul muro perimetrale dell’Isis “Attilio Romanò” di Miano. E’ l’iniziativa attuata questa mattina dai giovani del gruppo “Dignità e Bellezza”, in prima linea per la diffusione della cultura della legalità.
L’idea nasce con l’intento di dare un biglietto da visita dell’istituto, dedicato ad una vittima innocente della camorra , all’insegna dell’accoglienza e della familiarità, sulla scia di quanto già avvenuto all’interno del plesso di via Miano dove, grazie ad un’intuizione del dirigente Saverio Petitti, ogni corridoio è stato verniciato con un colore diverso. Protagonisti dell’iniziativa il gruppo interclasse “Dignità e Bellezza” che si occupa tra l’altro della sensibilizzazione alla raccolta differenziata, della cattedra della cittadinanza, organizzando dibattiti su tematiche di stretta attualità e aggiudicandosi diversi riconoscimenti nel campo della legalità. Sempre, per iniziativa dello stesso gruppo, l’aiuola della scuola ospita quattro alberi dedicati a vittime innocenti della criminalità. Vittime ricordate ad ogni tragico anniversario affinchè la memoria del loro sacrificio non venga perduta. Da oggi, dunque, grazie alla verniciatura effettuata dai ragazzi, ogni parte del muro porta un colore dell’arcobaleno, simbolo di pace, integrazione e legalità. A portare il saluto ai ragazzi la sorella di Attilio Romanò, Maria, il presidente della VII Municipalità Maurizio Moschetti, accompagnati dal preside Petitti. Presenti anche i consiglieri municipali Cuomo e Madonna. . |
Profumo di mimose
12 anni fa, il 24 gennaio, un nostro collega fu per errore brutalmente ucciso dalla camorra. Si, proprio così, fu ucciso a causa di un fottutissimo sbaglio di persona. Attilio era un trentenne brillante e molto promettente. Lavorativamente, in pochi anni, si era distinto per la sua professionalità ma il suo valore era soprattutto quello umano. Era un ragazzo pieno di entusiasmo, pieno di interessi, curioso della vita. Chiacchierare con lui era stimolante. Insomma Attilio era una persona che aveva delle cose da dire. Probabilmente se oggi fosse vivo, immagino, sarebbe uno di quelli da seguire sui social, uno che ti tira i like dalle mani. Non era mai banale. Non ne faccio la solita santificazione post mortem. Io davvero me lo ricordo cosi. Oggi Attilio non può più esprimersi, non può più scrivere le sue poesie, non può più avere le sue buone idee. Al suo posto però, ogni anno, continua a parlare l'albero di mimose che abbiamo piantato nel prato del nostro ufficio in sua memoria. Ogni anno,con l'avvicinarsi della primavera, fiorisce e, per chi ha occhi per guardare, sta lì a ricordarci non solo il nostro collega ma la bellezza della vita in generale,quella vita che Attilio tanto amava... E noi, noi che siamo ancora qui, dovremmo godercela,rispettarla, onorarla ed usarla per cercare di creare valore. Come ha detto Valeria, la nostra collega che su Attilio ha scritto un bellissimo libro, ci sono vite che puzzano di morte e morti che profumano di vita. Oggi nell'aria c'è un meraviglioso profumo di mimose... Grazie Attilio. Valentina Riccio |