Buona idea!

Buona idea. Lo ripetevi spesso, Attilio. Buona idea. Era la scritta che compariva sul tuo cellulare quando lo accendevi. Era il tuo modo per salutare la vita, un’altra giornata che ti  avrebbe consentito di liberare la tua curiosità, il tuo entusiasmo. Buona idea. Provo ad immaginare, Attilio, alle mille occasioni in cui l’avrai detto. Ad un tuo collega al call center per una buona proposta. Al regista dello spettacolo teatrale in cui recitavi per una scena particolarmente ben studiata. A te stesso, compiaciuto per un verso di una tua poesia. A tua moglie Natalìa. Al tuo socio quando avete deciso di aprire il negozio dove hai trovato la morte. Buona idea. Mi sembra di vederti scandirlo, Attilio: con tono incoraggiante,  con il tuo sorriso carico di speranze e di futuro, con la tua energia dirompente. Buona idea. Due parole semplici, semplici, ma lo sai anche tu, Attilio, che la rivoluzione arriverà in bicicletta. Buona idea. In fondo, Attilio, questo è il tuo testamento. Avevi previsto tutto. Sapevi bene che gli uomini passano, ma le idee, quelle buone, restano, anzi camminano sulle gambe di chi ti ha conosciuto. E allora è proprio ora che cominciamo ad immaginarcela quest’Italia finalmente libera dalle mafie: buona idea, caro Attilio!